domenica 14 giugno 2020

SINTESI - STEP#24

Il termine coscienza (dal latino conscientia) indica la consapevolezza che il soggetto ha di sé stesso e del mondo esterno con cui è in rapporto. Il termine nel corso della storia ha però assunto ulteriori significati, infatti in base all'ambito a cui esso è riferito, la definizione si scosta da quella di pura consapevolezza.


Nella filosofia si tratta di una nozione in cui l'aspetto morale si connette strettamente con l'aspetto teoretico; nella filosofia antica ad esempio Platone parla di opinione come il dialogo interno dell'anima con se stessa. Nella filosofia moderna vi è un'autoevidenza esistenziale dell'io come soggetto, fondamento di ogni altra evidenza, cioè di ogni conoscenza valida (Locke afferma ad esempio che la filosofia non è altro che l'analisi della coscienza e non può fare un passo al di là di essa). Nella filosofia contemporanea invece ad esempio con Heidegger vi è un'eliminazione della nozione tradizionale di coscienza, egli infatti adopera il termine trascendenza come essenza stessa della soggettività umana e trascendere verso il mondo significa fare del mondo stesso il progetto dei possibili atteggiamenti e delle possibili azioni dell'uomo.


La psicologia tende ad analizzare strutture e processi collegati al concetto di coscienza sulla base di problematiche riferibili a metodi di ricerca empirica, sperimentale e clinica. 


In etica è la capacità di distinguere il bene e il male e di agire di conseguenza. Questo tipo di coscienza è molto importante, ancora oggi la lotta fra il male e il bene si inserisce in tristissimi fatti di cronaca. Inoltre la consapevolezza di noi inseriti in una comunità e di doverci comportare in modo da non recare danni agli altri è coscienza del presente.


Nell'ingegneria il termine si abbina molto bene a quelle ingegnerie che hanno come obbiettivo minimizzare i contrasti che lo sviluppo economico ha con l'ambiente


Si può parlare di coscienza nel cinema e nella letteratura..


Il termine coscienza con tutte le sue accezioni si può ritrovare in libri, dipinti, poesie, pubblicità.. 


E per capire ancora meglio il significato del termine in questo blog vi è un abbecedario.




"non sono né i miei pensieri, né le mie emozioni, né le mie percezioni sensoriali, né le mie esperienze. Io non sono il contenuto della mia vita.

Sono lo spazio nel quale tutto si produce.

Sono la coscienza. Sono il presente. Sono."

Eckhart Tolle

MAPPA CONCETTUALE - STEP#23


venerdì 12 giugno 2020

STEP#22

EPISODIO 1

Nina è sull'isola da anni, così tanti che non si ricorda neanche più la sua vita prima di quel naufragio.. Si ricorda soltanto il viso di suo papà che quando si erano ritrovati nella tempesta le aveva detto che sarebbe andato tutto bene, e effettivamente era andato tutto bene, si erano riusciti a salvare e, anche se  era impossibile lasciare l'isola, a poco a poco si erano adattati. Erano riusciti a costruirsi una casa accogliente, avevano organizzato un bell'orto, erano riusciti ad allevare alcuni animali.. Nina era cresciuta in riva al mare, tra le boscaglie di un'isola deserta chissà dove. Nel momento del naufragio avevano perduto tutto, non avevano avuto nessuna possibilità di contattare la terra ferma, si erano semplicemente ritrovati sdraiati sotto il sole cocente su una spiaggia dopo che una tempesta li aveva travolti. Subito dopo il quattordicesimo compleanno di Nina, il papà era stato morso da uno squalo mentre pescava, le poche cure mediche che Nina gli aveva fornito non erano servite a nulla e dopo alcuni giorni morì. Nina era disperata non riusciva ad immaginare di dover vivere la sua vita da sola su quell'isola deserta.. 

EPISODIO 2

Ed è proprio in quel momento che accadde l'immaginabile, qualche giorno dopo la morte di suo padre Nina sentì arrivare una barca, si nascose dietro le fronde di un albero e osservò la scena: alcuni uomini stavano portando un uomo incatenato sulla spiaggia; dopo avergli dato qualche botta, ridendo lo lasciano lì e se ne ripartono con la loro barca.. Nina era sbalordita, innanzi tutto perché quegli uomini erano i primi uomini che vedeva dopo setti anni sull'isola e soprattutto era inorridita da come quegli uomini avevano malmenato il ragazzo che adesso si trovava sulla spiaggia senza forze. Nina però era diffidente, nonostante la curiosità non uscì dal suo nascondiglio, ma ritornò a casa. Il mattino seguente andando a raccogliere la verdura nell'orto, si accorse che l'uomo non era più sulla spiaggia ma si era creato un rifugio proprio dove iniziava la boscaglia; in quel momento stava mangiando delle bacche, che Nina sapeva essere velenose; dopo poco infatti l'uomo iniziò a contorcersi per il mal di pancia. A quel punto Nina non potè fare a meno di correre dal ragazzo e aiutandolo ad alzarsi lo portò nella sua capanna, gli preparò una zuppa in modo da far andare via i crampi alla pancia. Quando il ragazzo si riprese i due iniziarono a parlare. Il ragazzo si chiamava Omar, era stato portato su quell'isola perché nel paese in cui abitava chi commetteva un reato, dopo giorni e giorni di viaggio in un mare che spesso era attraversato da tempeste, veniva portato su quest'isola dove doveva vivere da solo per cinque anni. Passati i cinque anni ti venivano a riprendere e ti riportavano nel paese; ogni prigioniero poteva scegliere: cinque anni in solitudine o la morte certa, e lui aveva scelto la solitudine.

EPISODIO 3

Nina era sconvolta, non riusciva a capire come potesse esistere un paese in cui le persone fossero trattate così, anche se queste persone erano prigionieri e avevano compiuto dei reati. Per lo più il reato di Omar era stato quello di alimentare una protesta contro questo stato dispotico, un atto da premiare invece che da castigare pensava Nina. Omar non credeva al fatto che non ci fosse alcun modo per uscire dall'isola.. eppure Nina e il papà ci avevano provato per sette anni ogni mattina, ma qualsiasi tentativo li aveva riportati immediatamente sull'isola. Nina allora capì che l'unico modo per uscire da quell'isola era aspettare cinque anni ed aspettare che tornassero a prender Omar. 
Gli anni passano e Nina e Omar ogni mattina si allenano per combattere, il loro piano è quello di sorprenderli, gli uomini si aspetteranno solo Omar pronto per tornare nel paese e invece troveranno anche Nina; insieme Omar e Nina li faranno fuori tutti e salperanno sulla loro barca a motore.
Il giorno arriva e quando gli uomini arrivano sull'isola come da piano Omar e Nina li sorprendono, gli uomini sono cinque, Omar subito riesce ad ucciderne uno, Nina però non riesce a muoversi, continua a pensare che suo papà le ha sempre insegnato a non far male a nessuno, neanche a chi ti vuole fare del male, le ha sempre detto che a far del bene, si riceve solo bene. Si nasconde tra gli alberi e guarda la situazione dall'esterno, da una parte ci sono tre degli uomini che sembrano terrorizzati, e dall'altra parte c'è Omar che combatte con il quarto; nel momento in cui sta per uccidere anche lui, Nina capisce che quei quattro uomini non faranno loro del male, corre da Omar e lo ferma. I quattro uomini non capiscono cosa sta succedendo. Nina allora spiega loro tutto, che sono stati attaccati perché Nina non vuole rimanere da sola sull'isola e l'unico modo per tornare sulla terra ferma è quello di salire su quella barca, ma che lei non vuole far male a nessuno.. Gli uomini si rilassano e le spiegano che anche loro quattro sono prigionieri e che sono lì in quanto scorta del quinto uomo, che è lui il "cattivo" e capo di quella spedizione; Omar però lo aveva subito ucciso. Nonostante la morte di una persona che pensa avrà sempre sulla coscienza, Nina capisce che forse si può salvare senza far morire più nessuno! Tutti e sei salgono sulla barca per tornare al paese di Omar e dei prigionieri. Durante il viaggio Nina capisce di doverli aiutare e decide che una volta arrivati a terra inizierà un movimento contro quel governo così immorale!
COSCIENZA MORALE - STEP#21


Spesso si sente dire di agire secondo coscienza, ma quale coscienza? quella morale! La quale si trova nell'interiorità dell'intelletto umano.

La coscienza è un giudizio della ragione che permette all'uomo di riconoscere la qualità morale dell'atto che ha compiuto o che sta compiendo. Il suo compito è quindi quello di comunicarci il bene da compiere e il male da evitare.

Nell'etica si possono trovare molti campi in cui la coscienza ha una particolare importanza, ad esempio:

etica ambientale, la quale si interroga sull'eticità del nostro modo di approcciarci con ciò che non è uomo.

etica e diritto, i punti di contatto tra etica e diritto sono svariati. Nella storia dell'uomo tuttavia ci sono stati molti casi in cui il diritto non ha seguito la morale, come ad esempio nel caso delle leggi razziali italiane del 1938.

etica della reciprocità, ciascuno ha diritto ad un trattamento giusto il dovere e la responsabilità di assicurare la giustizia agli altri (non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te..)

DOVERI MORALI SECONDO LEOPARDI - STEP#20

"La natura in quanto natura assoluta e primitiva non ci ha dato idea di altri doveri che verso noi stessi, ed ha limitato le norme del giusto ai rapporti che l'animale ha con se stesso. Già verso gli animali d'altra specie non è dubbio che la natura non ha dettato nessuna regola di onestà e di rettitudine, perché l'uomo non prova nessuna ripugnanza nel far male agli altri animali anche senza suo vantaggio  e per mero diletto, come a uccidere una formica.. . E gli altri animali si pascono bene spesso di animali di altra specie l'uomo assolutamente primitivo, non sente ingenitamente nessuna colpa a fare male a' suoi simili per suo vantaggio, come non la sentono gli altri animali, che maltrattano, combattono, e alle volte anche si cibano dei loro simili, ed anche (sento dire) dei propri figli. In quanto però alla figliuoanza è certo che la natura ha dettato alcune leggi, o siano di semplice amore e inclinazione libera, o sieno anche sentimenti di dovere; ma non perpetui; solo fino a un certo tempo è verosimile che non riconoscano affatto i propri figli, massime quegli animali che ogni anno e producono più di uno. e così avverrebbe all'uomo se il figlio arrivato all'età di provvedersi da se, si separasse dai genitori, e questi l'uno dall'altro, come fanno gli animali. Giacché la necessità del concubito prohibire vago, non prova nulla in favore della società, perché anche gli uccelli si fabbricano il talamo espressamente e convivono con legge di matrimonio finché bisogna all'educaz. sufficiente dei prodotti i quel tal matrimonio, e nulla più; e nonper questo hanno società. Nè la detta necessità, riguardo all'uomo, si estende più oltre di questo naturalmente, ma artifizialmente, e a posteriori, cioè posta la società, la quale necessità la perpetuità de' matrimoni, e la distinzione delle famiglie e delle possidenze."

https://books.google.it/books?id=X7HMDwAAQBAJ&pg=PT541&lpg=PT541&dq=zibaldone+rettitudine&source=bl&ots=iQTG6IWhFQ&sig=ACfU3U0u3Fi1kfY5t2GKACATHT3FIZlcBQ&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwi3-cSK9_zpAhUVwcQBHTctDCUQ6AEwAXoECAkQAQ#v=onepage&q=zibaldone%20rettitudine&f=false
UTOPIA E COSCIENZA - STEP#19

Il termine utopia viene usato per indicare società idilliache o ipotetiche, è una sorta di teorizzazione su come si potrebbe organizzare in modo ideale una società, uno stato, una comunità o una parte di essa. 

Il termine utopia deriva dal greco e significa letteralmente nessun-luogo, un luogo che non esiste.

La funzione di un'utopia può essere quella di criticare (costruire un sistema utopico può far vedere come l'organizzazione attuale sia lontana da esso), oppure può essere quella di dare speranza agli uomini, convincendoli che una società migliore è possibile, infine può avere la funzione di guida (ossia fissare come obbiettivo qualcosa di perfetto e ideale per garantire un progresso continuo).

Abbinare una visione utopistica al termine coscienza può essere molto importante! La coscienza infatti è qualcosa che muove ogni giudizio, pone domande all'essere e lo interroga su ciò che è bene e su ciò che è male. 
Se pensiamo ad esempio alla crisi climatica dei nostri tempi, possiamo ben capire che immaginare un futuro in cui città come Venezia saranno sommerse, bellezze come la Grande Barriera Corallina non esisteranno più, animali come gli orsi polari saranno estinti, è quasi impossibile, eppure se non ci muoviamo adesso questo sarà il nostro futuro. 

Ciò che possiamo fare è immaginare un futuro in cui tutto ciò non accadrà e porlo come nostro obbiettivo, cercando di raggiungerlo cominciando nel nostro piccolo; solo così possiamo avere speranza che la crisi climatica si potrà fermare e le nuove generazioni potranno vivere tutto ciò che noi ancora viviamo, e per realizzare una tale utopia c'è bisogno di una grande presa di coscienza da parte di tutti! 



mercoledì 10 giugno 2020

STEP#18


Heidegger fu la prima grande figura dell’esistenzialismo contemporaneo. Venne influenzato da Husserl, al quale dedicò la sua opera Essere e Tempo.

Per Heidegger la morte per l’uomo non è un termine finale, essa è per l’esserci la possibilità più certa, più incondizionata e insuperabile. Soltanto nel riconoscere la possibilità della morte, l’uomo ritrova il suo essere autentico e comprende veramente se stesso. L’angoscia è la situazione emotiva che accompagna la consapevolezza della morte, essa colloca l’uomo davanti al nulla. L’uomo però non deve avere paura della morte, anche perché fuggire di fronte alla morte fa parte dell’esistenza anonima e inautentica. L’uomo che vive la vita autentica deve scegliere di vivere per la morte, deve essere-per-la-morte. Questo però non vuol dire che l’uomo deve cercarla con il suicidio e non deve essere neanche un’attesa, perché anche l’attesa mira alla realizzazione. La morte è la certezza alla quale non possiamo sottrarci ed è anche la possibilità che rende impossibili le altre possibilità. L’uomo farà le stesse cose che faceva prima, ma con una nuova consapevolezza. Colui che vive la vita autentica non se la prende per cose inutili, perché ha sempre in mente l’atto conclusivo. Questo lo libera dall’angoscia, dalla noia e dall’anonimato, ossia dalla vita inautentica. 
La voce delle coscienza: è l’Esserci che comprende la propria nullità:
  1. Nel fatto che l’uomo pur essendo fondamento di se stesso, grazie al progetto non può essere fondamento del proprio fondamento, ossia del proprio essere.
  2. Nel fatto che l’uomo nel progettare determinata possibilità, ne esclude e ne nega altre. Questo coincide con un senso di colpa che spinge l’uomo a decidere per il nulla.

"Un'analisi approfondita della coscienza la rivela come una chiamata. Il chiamare è un modo del discorso. La chiamata della coscienza ha il carattere del richiamo dell'Esserci al suo più proprio poter essere e ciò nel modo del risveglio al suo più proprio essere-in-colpa [...] Alla chiamata della coscienza corrisponde un sentire possibile. La comprensione del richiamo si rivela come un voler-avere-coscienza [...] Inoltre non dobbiamo dimenticare che il discorso, e quindi anche la chiamata, non implicano necessariamente la comunicazione verbale [...]. Quando l'interpretazione quotidiana parla di una 'voce' della coscienza non intende alludere a una comunicazione verbale che, difatti, non ha luogo; Nello sforzo di aprire, proprio della chiamata, c'è un momento di urto, di brusco risveglio. Chi è chiamato, lo è dalla lontananza."

SINTESI - STEP#24 Il termine coscienza ( dal latino conscientia ) indica la consapevolezza che il soggetto ha di sé stesso e del mondo est...